20071217

E il cantante inforcò i pattini

L’uomo d’oggi ha bisogno di un sacco di cose – l’abbiamo già detto – e questo gli crea una grossa confusione, grossa al punto di non sapere nemmeno più riconoscere quelle poche assolutamente necessarie. Ha bisogno di compensazioni per la fatica quotidiana, per le vessazioni che riceve e per i compromessi che accetta. Ha bisogno di rimuovere quasi tutto quello che ogni giorno gli succede o che accade intorno a lui. E allora si agita, alla fine del lavoro inizia un’altra sorta di lavoro, che lo assorbe e lo impegna al di là dell’immaginabile. Già lo scegliere il nuovo impegno richiede studio, previsioni, attenzione, intuito, documentazione. Occorre infatti analizzare tutte le possibilità prima di decidersi: rischi non se ne possono correre, ne va della propria immagine e della propria dignità. Il discorso da intraprendere deve avere il carattere di attualità, non deve distaccarsi molto dall’attività primaria, la sfera sociale d’azione deve rimanere la stessa o per lo meno dello stesso tipo, per evitare non solo di qualificarsi attraverso i propri sforzi, ma addirittura di degradarsi. Nell’attività secondaria non è necessario essere dei geni, basta una dose normale di preparazione e buon senso per meritare già degli applausi, dovuti di solito più alla sorpresa che si genera piuttosto che ad una reale capacità di svolgere la doppia attività.
È un po’ come quando un attore si mette a ballare o un cantante inforca i pattini. Per pigrizia di solito crediamo che un attore o un cantante non sappiano o non possano fare altro che recitare o cantare e ci stupiamo moltissimo se poi se la cavano bene nel fare dell’altro. Li riqualifichiamo immediatamente, se per caso prima non godevano della nostra stima.
La seconda attività nasce all’interno delle ambizioni insoddisfatte, non realizzate. La potenzialità dell’individuo ha bisogno di sfoghi, prima che l’attività primaria, dettata di solito dalla necessità, per lo meno all’inizio, soffochi ogni aspirazione. Il piacere della scelta aumenta la disponibilità ad occuparsi di questi nuovi interessi. Interessi, perché alla base ci deve essere un obiettivo speculativo, anche se poi questa altro non è se non una giustificazione, non solo per gli altri ma anche per se stessi. Mai come ora l’uomo, anziché dipingere nel tempo libero, suonare, occuparsi di francobolli o di farfalle, si è messo in testa di produrre del denaro per piacere personale. Se ama la fotografia, anziché mettere in piedi una camera oscura in cantina, si mette a collezionare macchine antiche, un settore che promette molto. Se è un appassionato dell’automobile va alla ricerca di modelli rari e piano piano li rimette in sesto con estrema efficienza. Alla base ci deve essere la convinzione di fare degli affari, ogni spesa va considerata un investimento. L’antico va forte, mobili, libri, orologi, tappeti, tutto va bene perché la richiesta c’è sempre e l’offerta col tempo si estingue. Basta spazzolare di volta in volta i settori che diventano di moda che l’affare è assicurato.
Questi acquisti sembrano quelli che una volta venivano
fatti dal collezionista, il meccanismo apparente dell’acquisizione del bene è simile, ma mentre nell’un caso è il desiderio del possesso, nell’altro è la dimostrazione palese del proprio acume e della propria esperienza specifica. Di economia e di finanza se ne parla tutti i giorni ed ecco questa fascia di doppio-lavoristi che si butta sulla borsa, sulle valute, sui metalli industriali. La mediazione è un altro canale di produzione di denaro che attrae questi signori, creare contatti tra chi ha bisogno di un bene o di un servizio e chi lo produce. E se ci sono arabi o giapponesi, aperture di credito, necessità di un paio di viaggi interlocutori, il gioco si presentaancora più interessante.
Ma il fisco ha imposto regole severe e chi pensa di produrre del denaro si informa, si documenta, trascorre ore dai notai, da avvocati, da commercialisti. Mai prima d’ora sono nate tante società, che permettono di agire senza mettere allo scoperto il proprio nome, cosa che potrebbe essere in contrasto con il lavoro mattutino. Così tutti oggi sanno dell’esseerreelle, della esseenneci e della sas, cosa conviene fare per contenere le tasse entro limiti accettabili, come trasferire alla propria società una parte dei propri consumi senza compiere azioni illegali. Per muoversi con sicurezza i questo nuovo mondo c’è bisogno di una guida che giunga là dove il poco tempo a disposizione di questi nuovi affaristi non arriverebbe, che indichi loro quali sono le mode degli uomini e tra queste quali saranno le più redditizie, quelle destinate ad avere vita più lunga.

Indice

Nessun commento: